Ciò che ha rovinato l'Italia è l'idea, molto diffusa, che ci sia chi deve lavorare gratis. Deformazione mentale particolarmente diffusa nell'ambiente culturale, creata ad hoc per fare guadagnare le solite cooperative.
In pratica abbiamo esperti altamente qualificati dai quali si pretende che lavorino per cifre degne del caporalato, presentando il volontariato come unica forma possibile di "lavoro" in ambito culturale, con la neanche tanto velata minaccia che altrimenti il loro lavoro lo si può far fare a chiunque.
Questa piaga sta distruggendo la cultura italiana abbassandola a livelli mai visti prima, è più dannosa per la nostra bellissima Italia di interi squadroni di immigrati, perché uccide radici e germogli della nostra cultura. la quale non viene più trasmessa e chi poteva farlo tramite la fame viene dissuaso dal farlo.
Qui uno dei tanti esempi sempre più frequenti, perché tra gli analfabeti al potere si è diffusa l' idea che basta leggere due righe per sapere le cose. Appunto le "cose" perché non sanno nemmeno che nome dargli.
Ciò che ha rovinato l'Italia è l'idea, molto diffusa, che ci sia chi deve lavorare gratis. Deformazione mentale particolarmente diffusa nell'ambiente culturale, creata ad hoc per fare guadagnare le solite cooperative.
In pratica abbiamo esperti altamente qualificati dai quali si pretende che lavorino per cifre degne del caporalato, presentando il volontariato come unica forma possibile di "lavoro" in ambito culturale, con la neanche tanto velata minaccia che altrimenti il loro lavoro lo si può far fare a chiunque.
Questa piaga sta distruggendo la cultura italiana abbassandola a livelli mai visti prima, è più dannosa per la nostra bellissima Italia di interi squadroni di immigrati, perché uccide radici e germogli della nostra cultura. la quale non viene più trasmessa e chi poteva farlo tramite la fame viene dissuaso dal farlo.
Qui uno dei tanti esempi sempre più frequenti, perché tra gli analfabeti al potere si è diffusa l' idea che basta leggere due righe per sapere le cose. Appunto le "cose" perché non sanno nemmeno che nome dargli.
